Freak Show. Mostri o persone da cui trarre ispirazione?

Come ho già avuto modo di dirvi, amo molto il teatro, il cinema, ma anche le serie televisive. Trovo che raccontare storie, e anche fruirne, sia un’esperienza di crescita personale, stimolante a molti livelli.
Ho terminato da un po’ di vedere “American Horror Story: Freak Show”, e da un po’ avevo questo post in cantiere.

(Continuate pure a leggere, non contiene spoiler.)

In una serie che spazia tra l’horror, il noir, il fantasy, è ovvio che i personaggi siano tutti “al limite”, in molti sensi: tra mondo terreno e aldilà, tra realtà e fantasia, tra il bene e il male. In questo caso, spingono a interrogarsi in maniera non banale su cosa voglia dire essere un “mostro”, essere “diverso”.

Ma oltre al personaggio, c’è l’attore.

E in particolare, nella quarta stagione, ambientata appunto in uno di quei circhi in cui venivano esibiti quelli che venivano crudelmente definiti “scherzi della natura”, in voga negli Stati Uniti tra il XIX e il XX secolo, ho trovato tanti attori di cui mi è venuta voglia di parlarvi.
Mi sono documentata sulle loro vite, e ho scoperto tante storie eccezionali, che voglio raccontarvi senza tanti fronzoli.

mapetite

Jyoti Amge, è la donna più bassa del mondo, con una statura di 62,8 cm. Soffre di acondroplasia, forma di nanismo che ha bloccato la crescita del suo corpo all’età di 4 mesi. È laureata in Letteratura. Nel 2012 aveva co-condotto “Lo show dei record”, programma italiano presentato da Teo Mammucari.

Erika Ervin, nota come Amazon Eve, è la modella più alta del mondo, con i suoi 2,02 metri. Ha fatto fatica ad accettare la sua altezza sin da adolescente: a 14 anni era alto 1.80, più della maggior dei suoi stessi professori. Sì, avete letto bene, “era alto”, perché Erika è una transgender. Nata maschio, ha fatto coming out con la sua famiglia nel 2004, e la maggior parte dei suoi parenti ha reagito troncando i rapporti con lei. Dopo essere stata istruttrice di fitness, ora Amazon Eve è modella, attrice, e, laureata in Legge, ha lottato per anni per una riforma sanitaria per le persone transgender che vivono in California.

Mat Fraser è affetto da focomelia, come effetto collaterale del talidomide prescritto a sua madre durante la gravidanza. Oltre ad aver suonato la batteria in svariate band, è attore di teatro e TV. Fraser ha coniato l’uso del termine “spacking up” per descrivere l’uso di un attore non disabile per interpretare la parte di un disabile, piuttosto che assegnare la parte direttamente a un attore disabile, richiamando il termine “blacking up”, usato per descrivere la pratica (normale tra fine Ottocento e metà Novecento) di truccare attori bianchi per far loro assumere i caratteri di persone di colore.

AHSFraser

Jamie Brewer, affetta da sindrome di Down, è un’attivista per i diritti delle persone affette da questa sindrome. Attrice di teatro e TV, in American Horror Story aveva recitato anche nelle stagioni intitolate “Murder House” e “Coven”. Nel 2015 è stata la prima donna con la sindrome di Down a percorrere il red carpet alla New York Fashion Week.

Jamie_Brewer_February_2015

Ben Woolf era affetto da nanismo ipofisario. Avendo lottato contro il pregiudizio verso il diverso sin da bambino, aveva deciso di diventare insegnante di scuola materna, lavoro che infatti svolgeva oltre a quello di attore. Purtroppo è morto lo scorso 23 febbraio, investito da un’auto.

Meep-Ben-Woolf

Cosa dire di queste persone? Mi sembra che le loro biografie parlino da sé. Sono semplicemente persone che avrebbero potuto lasciarsi andare con estrema facilità, invece hanno deciso di fare della loro vita qualcosa di speciale.

Se volete leggere un’altra storia simile, potete dare un’occhiata a questo mio vecchio post.

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