Archivi tag: psicoterapia

Chiusura per ferie

Lo studio sarà chiuso per ferie dal 22 al 31 luglio e dal 6 al 15 agosto.

Sono disponibili appuntamenti a partire dal 16 agosto.
Per prenotare il vostro colloquio potete telefonare al numero 340.5964951, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00 (ad eccezione dei giorni di chiusura).

Nel frattempo auguro a tutti voi tempo per rilassarvi e ricaricarvi, tempo da dedicare prima di tutto a voi stessi. Ma anche a famiglia, amici, hobby, viaggi… e a tutto ciò che vorrete fare!

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Psicoterapia e detrazione fiscale: ultime novità

Da anni ormai le spese sostenute per la psicoterapia e il supporto psicologico rientrano tra le spese sanitarie e sono, quindi, detraibili al 19% (al netto della franchigia di 129,11 €).

Non occorre una prescrizione del medico di base per sedute di psicoterapia.

Tali spese possono essere portate in detrazione anche se sostenute per familiari fiscalmente a carico. Nel caso dei figli, normalmente la spesa può essere detratta al 50% da un genitore e al 50% dall’altro. Per casi particolari vi invito a rivolgervi al vostro commercialista o CAF.

Negli ultimi tempi ci sono state alcune novità.

Dal 1° gennaio 2020 le spese sanitarie sono detraibili solo se il pagamento è effettuato mediante modalità tracciabile (assegno, bonifico, POS, Satispay).

Dal 1° gennaio 2021 c’è un’ulteriore novità. I sanitari erano tenuti già da alcuni anni a trasmettere le fatture relative a prestazioni cliniche all’Agenzia delle Entrate, tramite Sistema Tessera Sanitaria, ai fini dell’elaborazione del Modello 730 / UNICO precompilato, ma i pazienti avevano facoltà di opporsi per motivi di privacy.

Dal 1° gennaio 2021 (ai sensi del Decreto del M.E.F. 19/10/2020, art. 2, comma 2, sez. c), rimane la facoltà dell’interessato a opporsi, ma cambiano i dettagli pratici: il professionista è obbligato comunque a trasmettere i dati, ma in forma anonima, senza il codice fiscale dell’interessato, la cui privacy rimane quindi tutelata.

Pandemia, trauma, trattamento e resilienza

Tante cose sono cambiate nelle vite di tutti noi da dicembre, quando abbiamo iniziato a organizzare gli eventi di Settimana del Cervello 2020.

Dapprima gli eventi si sono spostati avanti nel calendario, poi sono migrati online, e oggi la serata informativa da me organizzata cambia anche titolo.

Non parleremo solo di “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia”, ma di “Pandemia, trauma, trattamento e resilienza”.

Se vogliamo parlare di trauma, infatti, oggi è imprescindibile guardarci intorno e cercare di capire quali possono essere, a livello psicologico, le conseguenze della pandemia, del lockdown, delle ricadute sull’economia, la sanità, la scuola e la società.

Perché non è affatto esagerato parlare di trauma?

Cosa avviene nel nostro cervello quando subiamo un trauma psicologico?

Come possiamo intervenire per creare e rinforzare nel nostro cervello connessioni nuove e più funzionali?

Come ci può aiutare l’approccio psicoterapeutico evidence-based (basato su evidenze scientifiche) EMDR?

L’​evento come sempre è​ ​​gratuito ​e​ ​aperto​ ​a tutti.

Si terrà sulla piattaforma Cisco WebEx Meetings. A questo link potete scaricare l’app.

A questo il link troverete il meeting.  Saremo online il 20 maggio 2020 dalle 19.30 alle 21.00 circa.

Per motivi organizzativi, siete pregati di iscrivervi sulla piattaforma Eventbrite.

Per informazioni, potete telefonarmi al n. 340.5964951.

Vi aspetto!

Settimana del Cervello 2020: Si slitta a maggio

📌 EDIT: Gli eventi divulgativi sono stati spostati tutti online. Qui trovate maggiori informazioni.

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Dopo alcuni giorni di riflessione da parte del Comitato organizzatore, possiamo comunicarvi che la Settimana del Cervello 2020 si farà!
Alla luce degli ultimi Decreti Ministeriali in materia di contenimento del Covid-19, però, ci troviamo costretti a rimandare i numerosi eventi previsti per questa quinta edizione – quasi mille in tutta Italia!

Come professionisti che promuovono la prevenzione e tutelano la salute vogliamo garantire la massima sicurezza e serenità a tutti coloro che organizzano o partecipano alla campagna.

La Settimana del Cervello 2020 si svolgerà quindi dal 18 al 24 maggio

L’evento divulgativo presso il mio studio, “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia”, previsto per il 18 marzo, è stato rinviato al 20 maggio, sempre con orario 19.30 – 21.00.

Per informazioni e prenotazioni, potete telefonarmi al n. 340.5964951.

Per quanto riguarda il Progetto Scuola, ciascun professionista è in costante contatto con gli istituti dove aveva programmato di intervenire, per poter ricalendarizzare al meglio gli interventi a seconda di quelle che saranno le esigenze delle classi dopo la riapertura delle scuole.

Per concludere, vi invito tutti a informarvi esclusivamente sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità a seguire il semplice decalogo del Ministero della Salute.

Se vi trovaste in difficoltà emotiva a seguito dell’emergenza, vi consiglio l’utile vademecum del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi: non sostituisce una consulenza di persona, ma fornisce utilissimi spunti per orientare al meglio i nostri pensieri, emozioni e comportamenti – individuali e collettivi.

Settimana del Cervello 2020: tutte le novità

📌 EDIT: Alla luce degli ultimi Decreti Ministeriali in materia di contenimento del Covid-19, il Comitato organizzatore della Settimana del Cervello si è trovato costretto a rimandare i numerosi eventi previsti in tutta Italia.

📌 La Settimana si svolgerà dal 18 al 24 maggio.

📌 L’evento divulgativo presso il mio studio, “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia, è stato rinviato al 20 maggio, ed avrà luogo online.

📌 Gli eventi presso le scuole sono rinviati al prossimo Anno Scolastico.

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Cos’è la Settimana del Cervello?

La Settimana del Cervello (Brain Awareness Week) è una sfida globale lanciata dalla Dana Alliance for Brain Initiatives. L’obiettivo è quello di concentrare per una settimana l’attenzione della popolazione sulle scienze del cervello e sull’importanza della ricerca in questo ambito.

Quest’anno, tutti gli eventi (conferenze, aperitivi informativi, workshop, laboratori nelle scuole, screening cognitivi…) si terranno dal 16 al 22 marzo.

In Italia la Settimana del Cervello è promossa da Hafricah.NET, portale di divulgazione neuroscientifica attivo da oltre dieci anni. Potete trovare tutti gli eventi organizzati in Italia su questo sito.

Cosa potrete trovare presso il mio studio?

Dopo il sold out dell’anno scorso, sono lieta di riproporre la serata informativa “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia”, per accontentare quanti erano rimasti esclusi a causa dei limiti di capienza della sala.

Cos’è un trauma? Cosa avviene realmente quando subiamo un trauma emotivo? E come possiamo intervenire per creare e rinforzare nel nostro cervello connessioni nuove e più funzionali? Ne parleremo mercoledì 18 marzo, dalle 19.30 alle 21.00.

Per informazioni e prenotazioni, potete telefonarmi al n. 340.5964951.

Quest’anno, inoltre, aderisco al Progetto Scuola. Insieme agli alunni, agli insegnanti e al personaggio di Mr. Cervello, scopriremo non solo come funziona il cervello, ma anche miti e leggende che lo riguardano.  Attraverso attività interattive e materiale multimediale, coinvolgeremo gli studenti in un’avventura che consentirà di sperimentare subito le conoscenze apprese grazie a giochi, indovinelli e altre imprese!

Quest’anno mi troverete presso l’IC Antonelli – Casalegno e il Circolo Didattico Pietro Baricco.

Se in futuro vi piacerebbe ospitare la Settimana del Cervello presso la vostra scuola, scrivetemi.

(Photo by Yeshi Kangrang on Unsplash)

To-do list o… to-be list? Consigli pratici e riflessioni

Il titolo suona un po’ come il “to be or not to be?” (“essere o non essere?”) dell’Amleto di Shakespeare,  ma tranquilli: il mio post ha un tema molto più leggero e propositivo: riguarda quelle liste che possono aiutarci nella nostra produttività e crescita personale.

Tempo fa vi ho parlato della to-do list, la lista delle cose da fare. Se vi siete persi il post, vi consiglio di recuperarlo perché contiene tanti piccoli consigli pratici da cui partire per organizzare le proprie giornate. Come dico sempre, quando si vuole cambiare qualcosa, l’essenziale è proprio partire.

Però… non dobbiamo farci prendere la mano! In che senso?

Tutti noi abbiamo impegni e scadenze, e il nostro cervello è abile (e allenato, sin dall’infanzia) a pianificare, memorizzare, calcolare. Ed è assolutamente utile e funzionale che noi ci diamo da fare per raggiungere degli obiettivi, che siano a brevissimo termine (portare fuori la spazzatura) o a lungo termine (comprare casa).

Generalmente però, se ci pensiamo bene, la gran parte degli obiettivi che ci diamo sono cose da fare per avere. Lavorare per avere soldi per comprare beni: alcuni indispensabili, come il cibo, ma tanti davvero superflui, come l’ultimissimo modello di cellulare quando il vecchio funziona ancora alla perfezione.

Ma una volta fatte le mille cose che ci sono da fare, sappiamo chi siamo noi? Siamo la persona che vorremmo essere?

Ebbene, per aiutarci in questo obiettivo, ancora più ambizioso, possiamo utilizzare una sorta di to-be list, la lista delle cose da essere. In che senso? C’è qualcosa che possiamo fare per essere?

Innanzitutto, partiamo proprio col domandarci: che tipo di persona voglio essere?

Una persona più informata? Allora devo ritagliarmi ogni giorno del tempo per vedere un TG, o leggere le news online, meglio se da più fonti. Oppure leggere libri riguardanti gli argomenti che mi interessano. Questo va nella mia to-be list.

Allegra? Non si può essere sempre felici, crederlo è una grande trappola, magari ve ne parlerò più approfonditamente in futuro. Ma se sento che nella mia vita manca completamente la gioia, posso sicuramente fare qualcosa per rimediare. Devo ritagliarmi un momento nella settimana solo per me, uno spazio “di gioco”. Chiedermi: cosa mi potrebbe rendere felice? Un corso di pittura, di fotografia? Andare più spesso al cinema, a teatro? Sono anche queste cose da fare, ma da fare per la mia crescita personale.

In forma e in salute? Se ho qualche problema che trascuro da un po’, allora devo innanzitutto consultare un medico, o un nutrizionista, fare le analisi che mi prescriverà, e poi magari fare un po’ di esercizio ogni giorno, o seguire una dieta. Nel 2014 Il New York Times scriveva che bastano 7 minuti al giorno per rimettersi in forma: da allora, sono state create decine di app e pubblicati moltissimi video di workout su youtube, della durata proprio di 7 minuti. Un ottimo esempio di come si possa introdurre un grande cambiamento a piccolissimi passi.

Autentica, in contatto con le proprie emozioni? Potrei valutare di rivolgermi a uno psicoterapeuta. Non perché abbia necessariamente un sintomo, o un disturbo, ma per conoscere meglio il mio funzionamento e, se possibile, migliorarmi.

Consapevole, presente, in contatto con me stessa? Posso dedicarmi coltivare quel particolare tipo di attenzione non giudicante che si coltiva con la meditazione. Devo coltivare la pratica, però, perché conoscere la teoria non basta. Possono bastare 5 minuti al giorno, ma è necessario avere il giusto atteggiamento mentale. Per questo, nonostante esistano tante app anche per meditare, io consiglio sempre di iniziare frequentando un centro dove un maestro (e una comunità) possano aiutarci a iniziare con lo spirito giusto.

E voi, che tipo di persona vorreste essere? Se vi va, potete condividere la vostra to-be list!

(Photo by Alexas_Fotos from Pixabay)

Bullismo: sappiamo veramente cos’è?

Quando si inizia a parlare a livello di mass media di un qualsiasi fenomeno fino a quel momento sottovalutato, spesso accade che qualcuno inizi a dire che “si esagera”, che certe cose “ci sono sempre state” e “siamo tutti sopravvissuti”.

Questo accade anche per il bullismo. Perché? Non saprei dare una risposta definitiva. Desiderio di difendersi dalle brutte notizie di cronaca? Dalla consapevolezza che al mondo esiste anche il male, oltre al bene? Che l’essere umano, e anche il bambino, è capace di fare intenzionalmente del male al prossimo?

Quel che è certo è che il bullismo non riguarda innocenti dispetti tra bambini. I bambini hanno sempre litigato, è vero, e anche fatto a botte, ma quello non è bullismo. Finché un ragazzino insulta un compagno, e questo risponde per le rime, possiamo stare sereni: forse non sono educati, ma non sono vittime né bulli.

Il bullismo ha caratteristiche precise:

  • C’è un soggetto “forte” (il bullo) che assume atteggiamenti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica nei confronti di un soggetto percepito come “debole” (la vittima).
  • Questi atteggiamenti sono intenzionali
  • e ripetuti nel tempo.

Il bullismo ha varie forme:

  • Fisica, dal leggero spintone fino alla violenza fisica e alla molestia sessuale.
  • Verbale, come l’insulto diretto, il chiamare la persona con nomignoli che ne sottolineano un difetto, fino alla minaccia.
  • Indiretta, una forma più raffinata e subdola, in quanto non si insulta direttamente la vittima ma si mettono in circolazione informazioni private, o addirittura vere e proprie calunnie sul suo conto. Questa forma è più difficile da scoprire e punire da parte degli adulti, ed è maggiormente adottata dalle ragazze.

Chi è il bullo?

Il bullo è un ragazzino o una ragazzina che ha difficoltà a comprendere le emozioni, a tollerare la frustrazione e a gestire la rabbia.

È importante considerare che il comportamento dei bulli spesso è il risultato di una difficoltà nella famiglia d’origine. Spesso questi ragazzini assistono sin dalla prima infanzia a scene di violenza domestica, hanno genitori maltrattanti, oppure vengono da famiglie formalmente “perfette” ma che ignorano completamente i reali bisogni emotivi dei figli.

In realtà, quindi, attraverso il suo comportamento il bullo manifesta debolezza e disagio, esprime indirettamente una richiesta di aiuto (benché certamente non adeguata e non efficace).

Chi è la vittima?

Le vittime sono generalmente ragazzini e ragazzine tranquilli, sensibili, spesso con una scarsa autostima, magari con un’insicurezza riguardo al proprio corpo, con difficoltà a integrarsi nei gruppi.

Essere vittima di bullismo può essere considerato un evento traumatico (ci troviamo infatti di fronte a una minaccia fisica e psicologica alla persona), e come tale mina la costruzione dell’identità e dell’autostima.

Le vittime possono manifestare il proprio malessere in diversi modi. Alcuni ragazzi cercheranno di evitare di andare a scuola, magari con la comparsa di sintomi come mal di stomaco, mal di testa, ansia. Possono verificarsi problemi di concentrazione e quindi un calo del rendimento scolastico.

Inoltre, sia in adolescenza che in età adulta, le vittime hanno un maggior rischio di sviluppare disturbi psicologici come la depressione, come dimostrano vari studi (Qui, se siete interessati, ne trovate uno del 2015 condotto nel Regno Unito).

Cos’è il cyberbullismo?

Attraverso internet, che accelera e amplifica ogni tipo di comunicazione, anche il fenomeno del bullismo, purtroppo, sta conoscendo un’impennata.

Il bullismo verbale ha qui una cassa di risonanza molto ampia, le voci si diffondono molto più velocemente.

Inoltre il bullo, non vedendo la vittima, perde più facilmente le proprie remore ad offendere direttamente (per esempio attraverso commenti offensivi su Instagram e Facebook), e trova enorme facilità nel farlo indirettamente (per esempio facendo girare voci su gruppi WhatsApp da cui la vittima è esclusa).

Col cyberbullismo, la vittima è costantemente sotto pressione, mentre una volta, anche solo 20 anni fa, generalmente c’erano ambienti e momenti della giornata in cui le vittime potevano stare tranquille.

Cosa può fare lo psicologo?

Lo psicologo può avere un ruolo fondamentale: nella prevenzione e nel trattamento.

A livello preventivo è necessario lavorare nelle scuole, con i bambini a partire dai 7-8 anni, perché questa è l’età in cui il fenomeno generalmente ha inizio. In questo modo le vittime possono essere informate sulle modalità per denunciare, i bulli possono iniziare a capirsi e sentirsi capiti, e gli altri ragazzini possono iniziare a difendere attivamente la vittima, anziché giocare il ruolo di spettatori passivi o di gregari del bullo.

È imprescindibile però anche il lavoro con insegnanti e genitori, perché spesso la vittima non si sente in grado di denunciare, e non percepisce gli adulti come disponibili ad ascoltarlo.

Nel trattamento, a livello di psicoterapia, è possibile fare molto, sia con le vittime, sia con i bulli. Come abbiamo visto, per le vittime questo è un vero e proprio trauma, che indebolisce ulteriormente la loro già bassa autostima, mentre per il bullo, questo comportamento è segnale di un problema a regolare le emozioni e ciò, se non si spezza il cerchio, li potrebbe portare a diventare a loro volta adulti maltrattanti.

 

(Image by Anemone123 from Pixabay)

10 ottobre 2019: Giornata Nazionale della Psicologia

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) promuove ogni anno, nella giornata del 10 ottobre, la Giornata Nazionale della Psicologia, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Salute Mentale.

Anche per il 2019 sono previste iniziative su tutto il territorio nazionale, nel periodo dal 7 al 15 ottobre. Quest’anno il tema sarà “Psicologia e Diritti Universali”. Qui trovate il calendario completo degli eventi.

Agli incontri sul territorio si affianca come sempre l’iniziativa “Studi Aperti”, alla quale aderisco anche io offrendo un primo colloquio gratuito per tutta la settimana, dal 7 al 12 ottobre. Che abbiate problemi di natura clinica, per i quali state già pensando di intraprendere una psicoterapia, o che siate semplicemente curiosi di scoprire cosa la psicologia può fare per promuovere il benessere e prevenire il disagio… questo è il momento adatto!

Per usufruire del colloquio, è necessario prenotare telefonicamente al 340.5964951, dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 19.00, specificando che aderite alla Giornata.

E se non siete a Torino, a questo link trovate gli studi aperti in tutte le Regioni d’Italia.

I disturbi d’ansia: un’intervista a Radio Veronica One

Ieri sera, o meglio, ieri notte, su Live Social di Radio Veronica One andava in onda una mia intervista sui disturbi d’ansia. Abbiamo parlato di emozioni, attacchi di panico, psicoterapia e prevenzione.
Per tutti i non-nottambuli, a questo link trovate un estratto della videointervista.

Buon ascolto e buona visione!

 

Settimana del Cervello 2019: tutte le novità

Cos’è la Settimana del Cervello?

La Settimana del Cervello (Brain Awareness Week) è una sfida globale lanciata dalla Dana Alliance for Brain Initiatives. L’obiettivo è quello di concentrare per una settimana l’attenzione della popolazione sulle scienze del cervello e sull’importanza della ricerca in questo ambito.

Quest’anno, tutti gli eventi (conferenze, aperitivi informativi, workshop, laboratori nelle scuole, screening per memoria e DSA…) si terranno dall’11 al 17 marzo.

In Italia la Settimana del Cervello è promossa da Hafricah.NET, portale di divulgazione neuroscientifica attivo da oltre dieci anni. Potete trovare tutti gli eventi organizzati in Italia su questo sito.

Cosa potrete trovare presso il mio studio?

Quest’anno aderisco alla Settimana del Cervello con due iniziative, entrambe completamente gratuite:

mercoledì 13 marzo, dalle 19.30 alle 21.30

Aperitivo informativo sul tema “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia”

Una serata per parlare di psicoterapia contemporanea evidence-based (basata su evidenze scientifiche).

Cosa si intende dal punto di vista scientifico per “trauma”? Quali sono i casi in cui è necessario intervenire? Quali sono gli approcci psicoterapeutici più validati?

L’incontro vuole essere un’occasione per parlare di ricerca scientifica e psicoterapia in maniera rigorosa, ma con un lessico alla portata di tutti.

Per prenotazioni: 340.5964951

mercoledì 13 e giovedì 14 marzo, su appuntamento

Preventiva-mente: uno screening gratuito delle funzioni cognitive e della memoria, curato dalla dott.ssa Miriam Sofia, psicologa esperta in neuropsicologia.

Uno spazio dedicato agli over 60 che si domandano se i propri problemi di memoria e attenzione possano essere fisiologici per l’età o sintomo di qualche problema clinico.

Per prenotazioni: 351.6162041.

Vi aspettiamo!

(Photo by Yeshi Kangrang on Unsplash)