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Pandemia, trauma, trattamento e resilienza

Tante cose sono cambiate nelle vite di tutti noi da dicembre, quando abbiamo iniziato a organizzare gli eventi di Settimana del Cervello 2020.

Dapprima gli eventi si sono spostati avanti nel calendario, poi sono migrati online, e oggi la serata informativa da me organizzata cambia anche titolo.

Non parleremo solo di “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia”, ma di “Pandemia, trauma, trattamento e resilienza”.

Se vogliamo parlare di trauma, infatti, oggi è imprescindibile guardarci intorno e cercare di capire quali possono essere, a livello psicologico, le conseguenze della pandemia, del lockdown, delle ricadute sull’economia, la sanità, la scuola e la società.

Perché non è affatto esagerato parlare di trauma?

Cosa avviene nel nostro cervello quando subiamo un trauma psicologico?

Come possiamo intervenire per creare e rinforzare nel nostro cervello connessioni nuove e più funzionali?

Come ci può aiutare l’approccio psicoterapeutico evidence-based (basato su evidenze scientifiche) EMDR?

L’​evento come sempre è​ ​​gratuito ​e​ ​aperto​ ​a tutti.

Si terrà sulla piattaforma Cisco WebEx Meetings. A questo link potete scaricare l’app.

A questo il link troverete il meeting.  Saremo online il 20 maggio 2020 dalle 19.30 alle 21.00 circa.

Per motivi organizzativi, siete pregati di iscrivervi sulla piattaforma Eventbrite.

Per informazioni, potete telefonarmi al n. 340.5964951.

Vi aspetto!

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#RestiamoACasa | Episodio 6 | "Andiamo" per musei

Avevate prenotato le vacanze per questa primavera?

Ovviamente in questo momento non ci possiamo più spostare per turismo, e alla preoccupazione per la situazione sanitaria si aggiunge il danno economico. Voli e treni sono stati quasi completamente cancellati, nei migliori dei casi già rimborsati, ma alcuni di noi stanno ancora cercando di districarsi tra siti e agenzie per avere informazioni in merito.

Anche musei e mostre ovviamente sono chiusi.

Ma nel frattempo… sempre nell’ottica di fare qualcosa di piacevole e costruttivo nel tempo che ci ritroviamo a dover passare a casa, perché non sognare grazie a internet? Qui trovate 10 musei da visitare stando a casa, tour virtuali e collezioni online… fantasticando e pregustandoci il prossimo viaggio!

  1. Galleria degli Uffizi – Firenze
  2. Musei Vaticani – Roma
  3. Pinacoteca di Brera – Milano
  4. Museo Archeologico – Atene
  5. Prado – Madrid
  6. Louvre – Parigi
  7. British Museum – Londra
  8. Ermitage – San Pietroburgo
  9. National Gallery of Art – Washington
  10. Metropolitan Museum – New York

(Image by dvorianova from Pixabay)

#RestiamoACasa | Episodio 5 | Facciamoci bell*

Abbiamo già lavato le tende, i vetri, i rivestimenti del divano.

Fatto la pizza, le tagliatelle, gli gnocchi.

Oppure non riusciamo nemmeno a respirare facendo lo slalom tra smartworking e bimbi da accudire.

O forse tutte queste le cose insieme.

A meno che non dobbiamo recarci fisicamente sul luogo di lavoro, molto probabilmente stiamo vivendo in tuta, se non addirittura in pigiama. Le situazioni ovviamente sono molte e diverse. L’allenatore sportivo che già viveva le sue giornate in tuta non ha cambiato poi molto. Chi era abituato ad andare in ufficio in giacca e cravatta sì.

Intendiamoci: alcune libertà che questa situazione ci concede sono positive: meno costretti da obblighi sociali, come la cravatta per gli uomini, il trucco per le donne, possiamo sentirci più liberi di stare comodi.

Qual è però il rischio di questa situazione?

Che si finisca col non prendersi più nessuna cura di sé, “tanto nessuno mi vede, tanto non esco mai…”

Quando il nostro morale è giù, generalmente non abbiamo voglia di prenderci cura di noi, in senso fisico e anche prettamente estetico. Allo stesso modo, il non prenderci cura di noi, anche per circostanze esterne che oggettivamente ci limitano, può a sua volta peggiorare il nostro umore.

Se per esempio prima dell’emergenza mi truccavo tutti i giorni prima di uscire, e ora non ne vedo più il senso, questo può essere un problema.

Per molte persone che soffrono di depressione, l’impegno quotidiano del lavoro è un importante fattore che dà motivazione: sia perché ogni lavoro ha le sue specifiche mansioni da svolgere, che richiedono competenza e concentrazione, sia perché il lavoro richiede di uscire di casa, di avere contatto sociale, e questo stimola a prendersi cura del proprio aspetto fisico.

Tornando all’esempio del trucco, se quel piccolo gesto mattutino mi faceva sentire più bella, mi dava il buon umore… perché privarmene?

Si è tanto ironizzato sulla chiusura dei centri estetici e dei parrucchieri, a volte con meme simpatici, ma a volte anche con toni sprezzanti.

Invece la cura di sé è molto importante, in questo momento più che mai, per evitare che il morale precipiti. Certamente è giusto che questi esercizi professionali restino chiusi, perché per loro è impossibile mantenere una distanza di sicurezza coi clienti. Molte estetiste però hanno iniziato a produrre contenuti social per la propria clientela: tutorial, consigli sui prodotti da usare a casa, post in cui raccontano che stanno continuando a formarsi online…

Tutto questo è preziosissimo, perché oltre a sostenere le persone a prendersi cura di sé, favorisce il senso di comunità, di vicinanza, fa sentire tutti meno soli.

In conclusione, cosa vi consiglio per farvi bell*?

  • Al mattino continuate a mantenere la vostra routine: la doccia, i prodotti di self care a cui siete affezionati (creme, profumi).
  • Vestitevi in un modo che vi piaccia: un abbigliamento da ufficio è eccessivo se dovete stare in casa, ma provate a sperimentare un abbigliamento comodo ma che comunque vi faccia sentire bene.
  • Potete anche sperimentare nuovi look: volete farvi crescere la barba? Se prima mal sopportavate di farvela, ben venga! Volete provare a truccarvi di meno, di più, o diversamente? È il vostro momento!
  • Se avete il tempo, potreste provare anche a introdurre una routine in più: ad esempio un prodotto per la cura dei capelli che avreste sempre voluto provare ma richiedeva una posa troppo lunga, 10 minuti di ginnastica, o di meditazione.

Spero come sempre di avervi dato qualche utile spunto di riflessione e qualche idea su come vivere al meglio questo periodo così eccezionale.
Se avete idee su altri argomenti che vorreste vedere trattati in questi giorni, lasciatemi un commento. 

Photo by Adrian Motroc on Unsplash

#RestiamoACasa | Episodio 4 | Vediamo un documentario | La mente svelata

Sicuramente molti di voi in questo periodo stanno passando molte ore davanti alla TV.

Non c’è nulla di male, date le circostanze, a patto che vi ricordiate, come vi ho già suggerito, due cose fondamentali:

  • alzarvi ogni tanto per muovervi un po’, mettendo se necessario la sveglia sul cellulare per ricordarvi di sgranchirvi.
  • dare comunque una certa regolarità alla vostra giornata, anche nell’uso della TV, riservandole degli spazi ben definiti (ad esempio mezz’ora dopo pranzo, 2 ore dopo cena).

Nell’era dello streaming, è facile iniziare a vedere una serie TV e ritrovarsi alle 4 di notte avendo finito la prima stagione. Se questo non è salutare mai, a maggior ragione non lo è ora, in un momento in cui, non avendo molti paletti fissi a scandire le nostre giornate, rischiamo di trovarci in una condizione psicologica che può travolgerci, lasciandoci prendere dallo sconforto.

Fatte questa premesse, forse un po’ noiose ma necessarie, vengo ora al mio consiglio per le prossime serate: La mente svelata (2019), docu-serie di Netflix sul funzionamento del nostro cervello, composta di 5 episodi intitolati Memoria – Sogni – Ansia – Consapevolezza – Sostanze Psichedeliche.

Temi molto interessanti, narrati in maniera semplice ma scientificamente impeccabile, con immagini e grafiche animate molto accattivanti.

L’episodio sull’ansia, di questi tempi, può essere molto utile a chi sta sperimentando vissuti di questo tipo, così come anche quello sulla consapevolezza.

Sapere come mai il nostro corpo e la nostra mente lavorano in un certo modo può aiutare a spaventarsi meno di certe emozioni, a trovare strategie per gestirle, anche quando ci sembrano completamente estranee a noi, o così opprimenti da farci sentire impotenti.

Non mi resta quindi che augurarvi una buona giornata e una buona visione… con moderazione!

#RestiamoACasa | Episodio 3 | Facciamo le pulizie

Lo so, lo so, a quanto vedo sui social, probabilmente lo state già facendo e anzi non sapete più cosa pulire e riordinare.

Così come so benissimo che ci sono anche famiglie dove i due genitori sono in smartworking e magari ci sono tre figli a casa… un pensiero anche a voi che sicuramente non avete mai avuto case più disordinate!

Nel caso però il tempo non vi mancasse, volevo proporvi un approccio alle pulizie un pochino più radicale…

Ho sentito parlare di Marie Kondo per la prima volta nel 2015.

Avevo organizzato uno swapping party a casa mia: avevo svuotato l’armadio dei vestiti e deciso che ci sarebbero rientrate solo le cose che effettivamente usavo. Tutte le altre erano finite sul divano in attesa che arrivassero le mie amiche, con i loro trolley pieni di vestiti che avevano subito la stessa sorte, in cerca di nuove proprietarie. Tutto ciò che non avremmo tenuto, lo avremmo dato in beneficenza.

Una delle invitate mi disse: “Ma dai, stai leggendo anche tu quel libro…?”  Quel libro era Il magico potere del riordino, che era stato tradotto da poco in italiano. Io, cascando dalle nuvole, risposi: “No… però questa donna è un genio, se sta diventando famosa dicendo che bisogna fare le pulizie di primavera… Ci avessero pensato le nostre mamme!” Senza saperlo, stavo proprio mettendo in pratica il suo metodo!

Nel frattempo, nel 2019, Marie Kondo è sbarcata anche su Netflix, con un reality in cui mostra il suo lavoro di consulente:  si reca in varie case americane e aiuta le persone a riorganizzare le proprie abitazioni e, in un certo senso, le proprie vite, secondo il suo metodo KonMari.

Oggi non voglio parlare strettamente di questo. Se vi interessa saperne di più, potete leggere il libro e vedere la serie (anche se quest’ultima non dà molti consigli pratici, è concepita più come intrattenimento).

Vorrei però soffermarmi su 3 punti: i primi 2 sono fondanti del metodo KonMari, il terzo è una mia riflessione.

  • Quando riordiniamo, prima di decidere se tenere o meno un oggetto, chiediamoci se è utile e/o se ci dà gioia. Non bisogna tenere solo cose strettamente necessarie. Chiediamoci, però: vedere ogni giorno quel soprammobile appaga il mio senso del bello o mi fa solo pensare “uff… un giorno dovrò tirarlo giù e spolverarlo”?
  • Se non vogliamo più tenere una cosa, prima di buttarla, ringraziamola. Sembra un inutile sentimentalismo, ma credo sia prezioso fare un piccolo gesto di gratitudine, aiuta a dare valore alle cose e a non cadere nella tentazione opposta del buttare tutto compulsivamente.
  • Possiamo partire da un armadio e procedere metodicamente stanza per stanza. Alla fine, dopo che avremo terminato questa impresa titanica… domandiamoci: vogliamo davvero rifarla? La verità è che abbiamo troppo perché compriamo troppo, e i tanti oggetti di cui ci circondiamo alla fine ci rendono schiavi: dobbiamo lavarli, riordinarli… e così non riusciamo a goderci la casa e la famiglia. Buttare il superfluo è molto utile ma… siamo sicuri che il ciclo non ricomincerà? 

Penso che lo stop forzato di questi giorni possa esserci molto d’aiuto. Intanto perché comprare beni superflui è molto difficile.  E poi perché penso che, una volta finito tutto questo, avremo tutti avuto modo di capire cosa davvero ha valore per noi.

Se vi interessa approfondire, qui trovate un mio articolo sui meccanismi psicologici coinvolti negli acquisti, e sulla transitoria (e illusoria) felicità causata dallo shopping, che avevo scritto in occasione del Black Friday.

Ma tornando a noi e alle nostre pulizie di primavera… Una volta eliminato il superfluo, che fare? Al momento, chiaramente, non possiamo né fare swapping party con le amiche, né portare nulla a enti di beneficenza. Ma abbiamo sempre le cantine, le soffitte, un angolo della casa meno utilizzato. Io vi suggerisco di tenere da parte questi oggetti per dopo, perché siano un augurio di rivedere presto i nostri amici e di tornare alle nostre vite quotidiane, non solo come prima ma anche con qualche buon proposito in più.

(Photo by Onur Bahçıvancılar on Unsplash)

#RestiamoACasa | Episodio 2 | Muoviamoci

Restiamo a casa, certo, ma è molto importante che non ci dimentichiamo del nostro corpo.

Ma l’attività motoria possiamo farla? Secondo i più recenti DPCM, sì. Nel momento in cui vi scrivo, tra le FAQ sul sito del Governo, aggiornate al 14/03/2020, alla voce “Spostamenti” è possibile leggere:

È consentito fare attività motoria?

Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo. Sono sempre vietati gli assembramenti.

Ovviamente, soggetti anziani, immunodepressi o con patologie devono cercare di evitare ogni contatto, e le persone con sintomi influenzali o positive al coronavirus devono rimanere tassativamente in casa.

Inoltre, è necessario conoscere eventuali ordinanze del vostro Comune di residenza.

Ad ogni modo, una cosa è certa: in questi giorni ci muoviamo tutti molto meno di quanto avveniva fino a una settimana fa. Chi poi frequentava palestre o piscine, si sentirà probabilmente completamente sperso.

Oggi vorrei quindi darvi qualche consiglio per attività che potete fare anche in casa.

Innanzitutto, partiamo da piccoli accorgimenti di base. Se lavorate molte ore al PC, che siate in ufficio o in smartworking, puntate la sveglia del cellulare ogni 50 o 60 minuti e alzatevi per qualche minuto. Non basta che stacchiate mentalmente dal lavoro, è proprio necessario alzarsi: fate un po’ di stretching, andate a bere un bicchier d’acqua o una tisana, a metà mattina o metà pomeriggio mangiate un frutto. La stessa cosa vale se siete “spalmati” sul divano immersi nella visione di una serie TV o nella lettura di un libro: alzatevi e camminate un po’.

Se amate lo yoga, ma anche se non lo avete mai provato e volete scoprirlo, vi segnalo la pagina Facebook di Francesca Cassottana, insegnante di yoga che ogni giorno condivide una pratica di 20 minuti, oltre a qualche videolezione un po’ più lunga. Molto professionale e anche molto dolce, praticare in sua compagnia è davvero bello.

Preferite un’attività più movimentata? Ve ne avevo già parlato qualche tempo fa: nel 2014 Il New York Times scriveva che bastano 7 minuti al giorno per rimettersi in forma: da allora, sono state create decine di app e pubblicati moltissimi video di workout su YouTube, della durata proprio di 7 minuti. Ecco per voi alcuni link:

Sperimentate e cercate ciò che preferite!

Ovviamente, non esagerate: riconoscete i limiti del vostro corpo e non lanciatevi in “sfide” rischiose, soprattutto ora che, per forza di cose, non avete un allenatore in presenza a seguirvi.

Per oggi è tutto, non mi resta che augurarvi una buona giornata!

Se conoscete altre risorse online utili per fare movimento, lasciatemi un commento.

E se avete idee su altri argomenti che vorreste vedere trattati in questi giorni… idem!

(Photo by Jonathan Borba on Unsplash)

#RestiamoACasa | Episodio 1 | L’importanza di organizzare il proprio tempo

È un po’ che non scrivo. Come quella di tutti, anche la mia vita ha subito un drastico cambiamento, e ho dovuto velocemente riorganizzarmi.

Lunedì prossimo sarebbe dovuta iniziare la Settimana del Cervello, io avevo previsto tanti eventi nelle scuole e uno anche presso il mio studio. Coordinandoci con gli organizzatori, l’abbiamo spostata a fine maggio, nella speranza che per allora si possano tranquillamente proporre eventi di questo tipo. Come si suol dire, si naviga a vista.

La mia attività di didattica all’Università è momentaneamente sospesa: io conduco laboratori sulle competenze relazionali per le professioni d’aiuto. Sono attività molto pratiche, difficili da fare in teledidattica. Stiamo cercando di coordinarci con i colleghi, nell’impossibilità di riunirci di persona.

E infine anche nel mio studio privato ho dovuto prendere una serie di decisioni: inizialmente mi sono attrezzata per continuare a svolgere la mia professione nel rigoroso rispetto delle misure igienico-preventive del Ministero della Salute, e contemporaneamente ho potenziato il servizio di consulenza a distanza mediante videochiamata. La situazione come saprete evolve molto rapidamente, e così oggi ho deciso di chiudere temporaneamente: i colloqui in presenza sono sospesi fino a data da destinarsi, mentre è sempre attivo il servizio di consulenza a distanza mediante videochiamata.

In questo clima di costante incertezza, nel quale sono immerse tutte le persone con cui sto parlando, mantenere una certa regolarità nelle proprie giornate è molto importante. Stare a “marcire” sul divano inizialmente può sembrare allettante, ma sul lungo periodo va assolutamente evitato.

Restare il più possibile a casa, dal punto di vista sanitario, è certamente e senza alcun dubbio la cosa migliore da fare, ma i rischi di questa situazione, dal punto di vista psicologico, ci sono.

Fondamentalmente si possono raggruppare in 3 categorie:

  • Ansia. I notiziari non fanno che parlare del coronavirus. Tenersi informati è importante, ma bisogna evitare di preoccuparsi più del dovuto, limitando il tempo passato a ricercare informazioni. Il rischio è quello di alimentare a dismisura l’ansia, e ciò, in una persona che già ne soffre, può portare anche a forti attacchi di panico. Inoltre, si rischia di finire preda di fake news, che girano in questo periodo soprattutto sotto forma di allarmanti catene WhatsApp.
  • Depressione. Stare in casa senza stimoli intristisce tutti, immaginate chi soffre o ha sofferto in passato di una vera e propria patologia depressiva. Questo è vero soprattutto per chi vive da solo. Basti pensare che la parola isolamento ci richiama immediatamente il carcere.
  • Peggioramento di dinamiche familiari disfunzionali. In Cina, dopo la fine della quarantena, c’è stato un boom di divorzi. La notizia circolava a volte accompagnata da battute, come se fosse una barzelletta, ma ci dovrebbe far riflettere. Quando in famiglia le cose non vanno, la convivenza forzata si può trasformare in una bomba a orologeria. Pensiamo anche a situazioni in cui c’è una persona non autosufficiente, e il caregiver non può staccare mai, o un bambino iperattivo, e la famiglia ha serie difficoltà a gestirlo.

Per questo ho pensato di condividere con voi una piccola riflessione ogni giorno, uno spunto per gestire al meglio le vostre giornate. So che ciascuno sta vivendo la situazione a modo proprio: c’è chi andava a scuola e ora si ritrova a seguire le lezioni da casa, chi già faceva smartworking, chi è stato catapultato nel mondo del telelavoro senza che l’azienda fosse realmente preparata, chi si ritrova all’improvviso i figli a casa, chi era (o si è ritrovato) senza lavoro, i liberi professionisti e gli imprenditori.

Cercherò di non dimenticare nessuna categoria, e di dare a ciascuno qualche piccolo strumento per sentirsi nuovamente padrone del proprio tempo.

Pronti? Si parte domani! Nel frattempo, ricordate:

(Photo by Jon Tyson on Unsplash)

Settimana del Cervello 2020: Si slitta a maggio

📌 EDIT: Gli eventi divulgativi sono stati spostati tutti online. Qui trovate maggiori informazioni.

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Dopo alcuni giorni di riflessione da parte del Comitato organizzatore, possiamo comunicarvi che la Settimana del Cervello 2020 si farà!
Alla luce degli ultimi Decreti Ministeriali in materia di contenimento del Covid-19, però, ci troviamo costretti a rimandare i numerosi eventi previsti per questa quinta edizione – quasi mille in tutta Italia!

Come professionisti che promuovono la prevenzione e tutelano la salute vogliamo garantire la massima sicurezza e serenità a tutti coloro che organizzano o partecipano alla campagna.

La Settimana del Cervello 2020 si svolgerà quindi dal 18 al 24 maggio

L’evento divulgativo presso il mio studio, “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia”, previsto per il 18 marzo, è stato rinviato al 20 maggio, sempre con orario 19.30 – 21.00.

Per informazioni e prenotazioni, potete telefonarmi al n. 340.5964951.

Per quanto riguarda il Progetto Scuola, ciascun professionista è in costante contatto con gli istituti dove aveva programmato di intervenire, per poter ricalendarizzare al meglio gli interventi a seconda di quelle che saranno le esigenze delle classi dopo la riapertura delle scuole.

Per concludere, vi invito tutti a informarvi esclusivamente sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità a seguire il semplice decalogo del Ministero della Salute.

Se vi trovaste in difficoltà emotiva a seguito dell’emergenza, vi consiglio l’utile vademecum del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi: non sostituisce una consulenza di persona, ma fornisce utilissimi spunti per orientare al meglio i nostri pensieri, emozioni e comportamenti – individuali e collettivi.

Settimana del Cervello 2020: tutte le novità

📌 EDIT: Alla luce degli ultimi Decreti Ministeriali in materia di contenimento del Covid-19, il Comitato organizzatore della Settimana del Cervello si è trovato costretto a rimandare i numerosi eventi previsti in tutta Italia.

📌 La Settimana si svolgerà dal 18 al 24 maggio.

📌 L’evento divulgativo presso il mio studio, “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia, è stato rinviato al 20 maggio, ed avrà luogo online.

📌 Gli eventi presso le scuole sono rinviati al prossimo Anno Scolastico.

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Cos’è la Settimana del Cervello?

La Settimana del Cervello (Brain Awareness Week) è una sfida globale lanciata dalla Dana Alliance for Brain Initiatives. L’obiettivo è quello di concentrare per una settimana l’attenzione della popolazione sulle scienze del cervello e sull’importanza della ricerca in questo ambito.

Quest’anno, tutti gli eventi (conferenze, aperitivi informativi, workshop, laboratori nelle scuole, screening cognitivi…) si terranno dal 16 al 22 marzo.

In Italia la Settimana del Cervello è promossa da Hafricah.NET, portale di divulgazione neuroscientifica attivo da oltre dieci anni. Potete trovare tutti gli eventi organizzati in Italia su questo sito.

Cosa potrete trovare presso il mio studio?

Dopo il sold out dell’anno scorso, sono lieta di riproporre la serata informativa “Nuove frontiere nel trattamento dei traumi in psicoterapia”, per accontentare quanti erano rimasti esclusi a causa dei limiti di capienza della sala.

Cos’è un trauma? Cosa avviene realmente quando subiamo un trauma emotivo? E come possiamo intervenire per creare e rinforzare nel nostro cervello connessioni nuove e più funzionali? Ne parleremo mercoledì 18 marzo, dalle 19.30 alle 21.00.

Per informazioni e prenotazioni, potete telefonarmi al n. 340.5964951.

Quest’anno, inoltre, aderisco al Progetto Scuola. Insieme agli alunni, agli insegnanti e al personaggio di Mr. Cervello, scopriremo non solo come funziona il cervello, ma anche miti e leggende che lo riguardano.  Attraverso attività interattive e materiale multimediale, coinvolgeremo gli studenti in un’avventura che consentirà di sperimentare subito le conoscenze apprese grazie a giochi, indovinelli e altre imprese!

Quest’anno mi troverete presso l’IC Antonelli – Casalegno e il Circolo Didattico Pietro Baricco.

Se in futuro vi piacerebbe ospitare la Settimana del Cervello presso la vostra scuola, scrivetemi.

(Photo by Yeshi Kangrang on Unsplash)