Abbiamo già lavato le tende, i vetri, i rivestimenti del divano.
Fatto la pizza, le tagliatelle, gli gnocchi.
Oppure non riusciamo nemmeno a respirare facendo lo slalom tra smartworking e bimbi da accudire.
O forse tutte queste le cose insieme.
A meno che non dobbiamo recarci fisicamente sul luogo di lavoro, molto probabilmente stiamo vivendo in tuta, se non addirittura in pigiama. Le situazioni ovviamente sono molte e diverse. L’allenatore sportivo che già viveva le sue giornate in tuta non ha cambiato poi molto. Chi era abituato ad andare in ufficio in giacca e cravatta sì.
Intendiamoci: alcune libertà che questa situazione ci concede sono positive: meno costretti da obblighi sociali, come la cravatta per gli uomini, il trucco per le donne, possiamo sentirci più liberi di stare comodi.
Qual è però il rischio di questa situazione?
Che si finisca col non prendersi più nessuna cura di sé, “tanto nessuno mi vede, tanto non esco mai…”
Quando il nostro morale è giù, generalmente non abbiamo voglia di prenderci cura di noi, in senso fisico e anche prettamente estetico. Allo stesso modo, il non prenderci cura di noi, anche per circostanze esterne che oggettivamente ci limitano, può a sua volta peggiorare il nostro umore.
Se per esempio prima dell’emergenza mi truccavo tutti i giorni prima di uscire, e ora non ne vedo più il senso, questo può essere un problema.
Per molte persone che soffrono di depressione, l’impegno quotidiano del lavoro è un importante fattore che dà motivazione: sia perché ogni lavoro ha le sue specifiche mansioni da svolgere, che richiedono competenza e concentrazione, sia perché il lavoro richiede di uscire di casa, di avere contatto sociale, e questo stimola a prendersi cura del proprio aspetto fisico.
Tornando all’esempio del trucco, se quel piccolo gesto mattutino mi faceva sentire più bella, mi dava il buon umore… perché privarmene?
Si è tanto ironizzato sulla chiusura dei centri estetici e dei parrucchieri, a volte con meme simpatici, ma a volte anche con toni sprezzanti.
Invece la cura di sé è molto importante, in questo momento più che mai, per evitare che il morale precipiti. Certamente è giusto che questi esercizi professionali restino chiusi, perché per loro è impossibile mantenere una distanza di sicurezza coi clienti. Molte estetiste però hanno iniziato a produrre contenuti social per la propria clientela: tutorial, consigli sui prodotti da usare a casa, post in cui raccontano che stanno continuando a formarsi online…
Tutto questo è preziosissimo, perché oltre a sostenere le persone a prendersi cura di sé, favorisce il senso di comunità, di vicinanza, fa sentire tutti meno soli.
In conclusione, cosa vi consiglio per farvi bell*?
- Al mattino continuate a mantenere la vostra routine: la doccia, i prodotti di self care a cui siete affezionati (creme, profumi).
- Vestitevi in un modo che vi piaccia: un abbigliamento da ufficio è eccessivo se dovete stare in casa, ma provate a sperimentare un abbigliamento comodo ma che comunque vi faccia sentire bene.
- Potete anche sperimentare nuovi look: volete farvi crescere la barba? Se prima mal sopportavate di farvela, ben venga! Volete provare a truccarvi di meno, di più, o diversamente? È il vostro momento!
- Se avete il tempo, potreste provare anche a introdurre una routine in più: ad esempio un prodotto per la cura dei capelli che avreste sempre voluto provare ma richiedeva una posa troppo lunga, 10 minuti di ginnastica, o di meditazione.
Spero come sempre di avervi dato qualche utile spunto di riflessione e qualche idea su come vivere al meglio questo periodo così eccezionale.
Se avete idee su altri argomenti che vorreste vedere trattati in questi giorni, lasciatemi un commento.
Photo by Adrian Motroc on Unsplash
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