#RestiamoACasa | Episodio 1 | L’importanza di organizzare il proprio tempo

È un po’ che non scrivo. Come quella di tutti, anche la mia vita ha subito un drastico cambiamento, e ho dovuto velocemente riorganizzarmi.

Lunedì prossimo sarebbe dovuta iniziare la Settimana del Cervello, io avevo previsto tanti eventi nelle scuole e uno anche presso il mio studio. Coordinandoci con gli organizzatori, l’abbiamo spostata a fine maggio, nella speranza che per allora si possano tranquillamente proporre eventi di questo tipo. Come si suol dire, si naviga a vista.

La mia attività di didattica all’Università è momentaneamente sospesa: io conduco laboratori sulle competenze relazionali per le professioni d’aiuto. Sono attività molto pratiche, difficili da fare in teledidattica. Stiamo cercando di coordinarci con i colleghi, nell’impossibilità di riunirci di persona.

E infine anche nel mio studio privato ho dovuto prendere una serie di decisioni: inizialmente mi sono attrezzata per continuare a svolgere la mia professione nel rigoroso rispetto delle misure igienico-preventive del Ministero della Salute, e contemporaneamente ho potenziato il servizio di consulenza a distanza mediante videochiamata. La situazione come saprete evolve molto rapidamente, e così oggi ho deciso di chiudere temporaneamente: i colloqui in presenza sono sospesi fino a data da destinarsi, mentre è sempre attivo il servizio di consulenza a distanza mediante videochiamata.

In questo clima di costante incertezza, nel quale sono immerse tutte le persone con cui sto parlando, mantenere una certa regolarità nelle proprie giornate è molto importante. Stare a “marcire” sul divano inizialmente può sembrare allettante, ma sul lungo periodo va assolutamente evitato.

Restare il più possibile a casa, dal punto di vista sanitario, è certamente e senza alcun dubbio la cosa migliore da fare, ma i rischi di questa situazione, dal punto di vista psicologico, ci sono.

Fondamentalmente si possono raggruppare in 3 categorie:

  • Ansia. I notiziari non fanno che parlare del coronavirus. Tenersi informati è importante, ma bisogna evitare di preoccuparsi più del dovuto, limitando il tempo passato a ricercare informazioni. Il rischio è quello di alimentare a dismisura l’ansia, e ciò, in una persona che già ne soffre, può portare anche a forti attacchi di panico. Inoltre, si rischia di finire preda di fake news, che girano in questo periodo soprattutto sotto forma di allarmanti catene WhatsApp.
  • Depressione. Stare in casa senza stimoli intristisce tutti, immaginate chi soffre o ha sofferto in passato di una vera e propria patologia depressiva. Questo è vero soprattutto per chi vive da solo. Basti pensare che la parola isolamento ci richiama immediatamente il carcere.
  • Peggioramento di dinamiche familiari disfunzionali. In Cina, dopo la fine della quarantena, c’è stato un boom di divorzi. La notizia circolava a volte accompagnata da battute, come se fosse una barzelletta, ma ci dovrebbe far riflettere. Quando in famiglia le cose non vanno, la convivenza forzata si può trasformare in una bomba a orologeria. Pensiamo anche a situazioni in cui c’è una persona non autosufficiente, e il caregiver non può staccare mai, o un bambino iperattivo, e la famiglia ha serie difficoltà a gestirlo.

Per questo ho pensato di condividere con voi una piccola riflessione ogni giorno, uno spunto per gestire al meglio le vostre giornate. So che ciascuno sta vivendo la situazione a modo proprio: c’è chi andava a scuola e ora si ritrova a seguire le lezioni da casa, chi già faceva smartworking, chi è stato catapultato nel mondo del telelavoro senza che l’azienda fosse realmente preparata, chi si ritrova all’improvviso i figli a casa, chi era (o si è ritrovato) senza lavoro, i liberi professionisti e gli imprenditori.

Cercherò di non dimenticare nessuna categoria, e di dare a ciascuno qualche piccolo strumento per sentirsi nuovamente padrone del proprio tempo.

Pronti? Si parte domani! Nel frattempo, ricordate:

(Photo by Jon Tyson on Unsplash)

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