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#RestiamoACasa | Episodio 9 | Leggiamo un libro | Il potere delle abitudini

Tra le cose che ci si ripromette sempre di fare “quando ci sarà tempo” c’è la lettura.

Pur sapendo che non per tutti stare a casa equivale ad avere più tempo per sé, tra smartworking e figli da far studiare, ho pensato di darvi qualche consiglio, nel caso vi avanzasse un’oretta e la voleste dedicare a un libro.

Tra l’altro, questo è un buon momento per provare a inserire la lettura nelle nostre routine quotidiane, dedicandole per esempio 20 minuti prima di dormire, invece di terminare la nostra giornata controllando le notifiche del cellulare. Se riusciamo a inserire questa buona abitudine ora, sarà più facile mantenerla anche quando i nostri ritmi di vita saranno tornati quelli abituali.

Non a caso, il libro di cui vi voglio parlare oggi è Il potere delle abitudini, di Charles Duhigg, un bestseller pubblicato per la prima volta nel 2012, che è stato tradotto in 18 lingue e ha venduto oltre un milione di copie.

Prima di poter migliorare le nostre abitudini, dobbiamo comprendere la ragione per cui esistono e il meccanismo con cui funzionano, e questo libro lo spiega molto chiaramente, illustrando in maniera semplice e completa alcune importanti ricerche scientifiche.

È inoltre ricchissimo di esempi di formazione di abitudini, a livello individuale e collettivo, nelle aziende e nelle istituzioni.

Ci illustra anche come il mondo della pubblicità lavori essenzialmente su questo: sull’inserire i prodotti nel circolo delle nostre abitudini. Questo può avere conseguenze positive – se per esempio lo scopo è farci inserire tra le nostre routine l’uso del dentifricio – o negative – quando per esempio lo scopo è insegnarci a ricompensarci col consumo di zuccheri.

Il nostro cervello si affida alle abitudini per risparmiare energia. Le ricerche hanno dimostrato che quando ci troviamo ad agire secondo una routine, l’attività del cervello diminuisce. La nostra mente entra in modalità pilota automatico.

A volte continuiamo a compiere delle azioni, nonostante sappiamo che sono sbagliate, e a livello razionale vogliamo assolutamente cambiare. Ad esempio, quando mangiamo merendine, o ci accendiamo una sigaretta, non lo decidiamo in modo consapevole. In un certo senso, l’abitudine sceglie per noi. Il cervello inserisce il pilota automatico.

Questo è il motivo per cui motivazione e forza di volontà da sole potrebbero non bastare, se le abitudini sono molto ben radicate e completamente automatizzate.

Il libro quindi ha anche un’utile appendice conclusiva: Come usare queste idee: una guida per il lettore.

Vi ho incuriositi? Se vi state chiedendo come acquistare il libro, potete sicuramente ordinarlo online (anche in formato digitale), ma anche presso alcune librerie che stanno effettuando il servizio di consegna a domicilio. Controllate se la vostra libreria di fiducia è tra queste e… buona lettura!

 

(Photo by Jonas Jacobsson on Unsplash)

 

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#RestiamoACasa | Episodio 1 | L’importanza di organizzare il proprio tempo

È un po’ che non scrivo. Come quella di tutti, anche la mia vita ha subito un drastico cambiamento, e ho dovuto velocemente riorganizzarmi.

Lunedì prossimo sarebbe dovuta iniziare la Settimana del Cervello, io avevo previsto tanti eventi nelle scuole e uno anche presso il mio studio. Coordinandoci con gli organizzatori, l’abbiamo spostata a fine maggio, nella speranza che per allora si possano tranquillamente proporre eventi di questo tipo. Come si suol dire, si naviga a vista.

La mia attività di didattica all’Università è momentaneamente sospesa: io conduco laboratori sulle competenze relazionali per le professioni d’aiuto. Sono attività molto pratiche, difficili da fare in teledidattica. Stiamo cercando di coordinarci con i colleghi, nell’impossibilità di riunirci di persona.

E infine anche nel mio studio privato ho dovuto prendere una serie di decisioni: inizialmente mi sono attrezzata per continuare a svolgere la mia professione nel rigoroso rispetto delle misure igienico-preventive del Ministero della Salute, e contemporaneamente ho potenziato il servizio di consulenza a distanza mediante videochiamata. La situazione come saprete evolve molto rapidamente, e così oggi ho deciso di chiudere temporaneamente: i colloqui in presenza sono sospesi fino a data da destinarsi, mentre è sempre attivo il servizio di consulenza a distanza mediante videochiamata.

In questo clima di costante incertezza, nel quale sono immerse tutte le persone con cui sto parlando, mantenere una certa regolarità nelle proprie giornate è molto importante. Stare a “marcire” sul divano inizialmente può sembrare allettante, ma sul lungo periodo va assolutamente evitato.

Restare il più possibile a casa, dal punto di vista sanitario, è certamente e senza alcun dubbio la cosa migliore da fare, ma i rischi di questa situazione, dal punto di vista psicologico, ci sono.

Fondamentalmente si possono raggruppare in 3 categorie:

  • Ansia. I notiziari non fanno che parlare del coronavirus. Tenersi informati è importante, ma bisogna evitare di preoccuparsi più del dovuto, limitando il tempo passato a ricercare informazioni. Il rischio è quello di alimentare a dismisura l’ansia, e ciò, in una persona che già ne soffre, può portare anche a forti attacchi di panico. Inoltre, si rischia di finire preda di fake news, che girano in questo periodo soprattutto sotto forma di allarmanti catene WhatsApp.
  • Depressione. Stare in casa senza stimoli intristisce tutti, immaginate chi soffre o ha sofferto in passato di una vera e propria patologia depressiva. Questo è vero soprattutto per chi vive da solo. Basti pensare che la parola isolamento ci richiama immediatamente il carcere.
  • Peggioramento di dinamiche familiari disfunzionali. In Cina, dopo la fine della quarantena, c’è stato un boom di divorzi. La notizia circolava a volte accompagnata da battute, come se fosse una barzelletta, ma ci dovrebbe far riflettere. Quando in famiglia le cose non vanno, la convivenza forzata si può trasformare in una bomba a orologeria. Pensiamo anche a situazioni in cui c’è una persona non autosufficiente, e il caregiver non può staccare mai, o un bambino iperattivo, e la famiglia ha serie difficoltà a gestirlo.

Per questo ho pensato di condividere con voi una piccola riflessione ogni giorno, uno spunto per gestire al meglio le vostre giornate. So che ciascuno sta vivendo la situazione a modo proprio: c’è chi andava a scuola e ora si ritrova a seguire le lezioni da casa, chi già faceva smartworking, chi è stato catapultato nel mondo del telelavoro senza che l’azienda fosse realmente preparata, chi si ritrova all’improvviso i figli a casa, chi era (o si è ritrovato) senza lavoro, i liberi professionisti e gli imprenditori.

Cercherò di non dimenticare nessuna categoria, e di dare a ciascuno qualche piccolo strumento per sentirsi nuovamente padrone del proprio tempo.

Pronti? Si parte domani! Nel frattempo, ricordate:

(Photo by Jon Tyson on Unsplash)

Il 2015 avrà un secondo in più.

Apprendo da un articolo di Wired che a giugno 2015 verrà aggiunto un secondo ai nostri orologi. Era già successo nel 2012, ma sinceramente non ne avevo sentito parlare. É il “secondo intercalare”, in inglese leap second, un aggiustamento applicato agli orologi atomici mondiali, necessario per uniformare l’ora artificiale del tempo coordinato universale (UTC) alla rotazione terrestre.

L’articolo spiega che alcuni siti web potrebbero registrare interruzioni temporanee del servizio. A me personalmente la notizia ha suscitato riflessioni di natura diversa.

Al di là di ogni considerazione scientifica, mi sembra una cosa dolce. Quasi un dono.
Non cambierà assolutamente nulla, di fatto. Dare un nome diverso al tempo non lo dilata. Ma riflettere sul tempo ci dà l’occasione di viverlo con più consapevolezza, più amorevolezza.
E si può scegliere un secondo qualsiasi, senza aspettare giugno. Magari anche più di un secondo.

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(Cover photo by Jon Tyson on Unsplash – non ho trovato l’autore della foto al bellissimo now clock)

Vacanze in città

Sapevate che la parola “vacanza” deriva dal latino “vacuum”, cioè “vuoto”?
Le vacanze sono dunque uno spazio e un tempo vuoto, da utilizzare come meglio ci piace. E la smania di riempire il vuoto, talvolta, causa ansia. Lo notiamo in chi programma freneticamente ogni singola ora della propria vacanza fuori città, ma anche in chi, per vari motivi, è impossibilitato a partire.

Il vuoto, tra l’altro, raramente è “così vuoto”. OK, l’ufficio è chiuso, ma ci sono sempre la famiglia, gli amici, vari impegni da mantenere. Viene però a mancare quel qualcosa che ci dà un ritmo regolare di vita, e che costituisce anche un importante tassello della nostra identità.

 

Forse lo stress maggiore delle vacanze deriva dal fatto che, venuto meno l’alibi del lavoro, ci sentiamo comunque in dovere di organizzare ogni singolo minuto della nostra giornata, per “sentirci a posto con la coscienza”, per “non perdere tempo”… Continua a leggere Vacanze in città

La fatica di vivere. Cause e rimedi.

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Giovanni Galletto (con Corrado Galletto e Loris Panero)
La fatica di vivere. Cause e rimedi.
Edizioni San Paolo, 2011

Sempre più spesso chi si rivolge allo psicologo non ha patologie gravi, ma sente che la sua vita è come avvolta da una patina di grigiore. Chi di noi non ha mai commesso sbagli nella propria vita? Chi non ha mai provato paura, rabbia, tristezza? Chi non si è mai sentito solo? Continua a leggere La fatica di vivere. Cause e rimedi.

Quinta Giornata Mondiale della Lentezza

Lo sapevate che oggi è la Quinta Giornata Mondiale della Lentezza?

Si tratta di una manifestazione ideata dall’Associazione Onlus L’Arte del Vivere con Lentezza per riflettere sui danni economici, ambientali, sociali e culturali del vivere a folle velocità.

Oggi l’Associazione invita ciascuno di noi “a cambiare il suo pezzettino di mondo con le proprie idee e il proprio entusiasmo.”

Ecco come l’ideatore dell’iniziativa, Bruno Contigiani, spiega la scelta della data:
Lunedì, perché è il giorno “più antipatico e furioso della settimana, quello in cui tutti sono sulla linea di partenza con i motori accesi in attesa che si abbassi la bandierina dello starter, alcuni anche speranzosi che non si abbassi mai”.
A febbraio, “prima dell’equinozio di primavera (21 marzo), periodo in cui la natura e gli esseri umani (ancora un po’ animali nel loro fondo) entrano in una frenetica attività di risveglio”.
Il lunedì dopo San Valentino, per poter giocare con le parole e “festeggiare San Va -Lentino”!

A questo indirizzo, altre informazioni e curiosità sulla Giornata.

Qui tutte le iniziative previste per la Giornata di oggi.