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Gli animali aiutano a stare bene? Pet therapy e dintorni…

Il termine “pet therapy” è stato coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson negli anni ’60 del XX secolo.
Si tratta di un approccio che integra le terapie tradizionali e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie, con obiettivi di miglioramento fisico, cognitivo, emotivo, comportamentale e sociale.

La pet therapy non è quindi una terapia a sé, ma una co-terapia, che può facilitare l’approccio terapeutico con le figure mediche, psicologiche e riabilitative, soprattutto nei casi in cui il paziente sia scarsamente collaborativo o comunicativo.

Quali sono i vantaggi che può offrire il contatto con un animale?

  • Il contatto con un animale aiuta a soddisfare bisogni come affetto, sicurezza, relazioni interpersonali. Oltre a darci tutto il loro affetto, infatti, gli animali creano occasioni di socializzazione e conversazione, come d’altronde ben sa ogni padrone di cane reduce da una passeggiata al parco.
  • Nei bambini con problemi comportamentali come iperattività, aggressività, autolesionismo, è stato dimostrato che questi comportamenti diminuiscono, di pari passo con l’ansia, mentre aumentano autostima e senso di responsabilità.
  • In pazienti ipertesi e cardiopatici, è stato dimostrato che accarezzare un animale diminuisce la pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.Appare chiaro, quindi, che gli animali non sono soltanto utili nelle terapie, ma anche e soprattutto nella prevenzione. In situazioni stressanti, la sola presenza di un animale domestico può essere sufficiente a produrre un effetto tranquillizzante sul sistema nervoso e sulle funzioni cardiovascolari dell’uomo, permettendogli di rilassarsi e distrarsi, senza amplificare le sensazioni negative.

In Italia, spetta alle singole Regioni dotarsi di una legislazione in materia sanitaria, e ad oggi solo la Regione Veneto ha definito le procedure ed i requisiti minimi necessari per poter effettuare l’attività della pet therapy, redigendo il MOR (Manuale Operativo Regionale regione Veneto) ed avviando Net Pet Therapy, un progetto di rete regionale per la pet therapy.

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La malattia ha le sue buone ragioni, ma si potrebbe farle cambiare idea

Venerdì 23 marzo 2012
alle ore 18.00

la libreria LegoLibri
Via Maria Vittoria 31, Torino

ospita la presentazione del libro
“La malattia ha le sue buone ragioni, ma si potrebbe farle cambiare idea”.

Un viaggio alle radici della sofferenza fisica e psichica, alla ricerca del modo per invitarla a fare qualcosa di costruttivo.

Sarà presente l’autore Mario Frusi. Laureato in Medicina, da 20 anni si dedica prevalentemente alle cosiddette “medicine complementari”, e così descrive il libro: “È il riassunto divulgato del mio lavoro, scritto affinché si comprenda che la possibilità (ahimé, non la certezza) di una reale guarigione esiste davvero, e che non c’è una sola scienza medica detentrice del potere assoluto ma una miriade di approcci, il cui concorso può portare a traguardi a volte inimmaginabili.

 

(Photo by Jonas Jacobsson on Unsplash)

“Hysteria”: un film intelligente e divertente

La diagnosi di “isteria” nell’Ottocento veniva utilizzata per qualsiasi “disturbo” (o presunto tale) femminile: melanconia, ansia, ninfomania, frigidità… tutto era un sintomo di isteria.

Le terapie proposte erano le più astruse: bagni caldi, bagni ghiacciati… nei casi più “gravi”, ossia di donne realmente bisognose di un aiuto psichiatrico, l’estremo “rimedio” era l’isterectomia, la rimozione chirurgica dell’utero, che aveva l’unico esito di mutilare orribilmente le pazienti, senza che fossero realmente curate.

Le donne meno gravi (e più ricche), nella Londra di fine Ottocento, si rivolgevano invece allo studio privato del Dr. Dalrymple (Jonathan Pryce), il quale, pur partendo dall’errata convinzione che tutti i malesseri femminili fossero causati da contrazioni anomale dell’utero, utilizzava una terapia che si rivelava efficace: il massaggio manuale della vulva.

In pochissimi sanno che il vibratore fu inventato quasi per caso dal suo giovane assistente, il Dr. Granville (Hugh Dancy), e dal suo amico Edmund St. John-Smythe (Rupert Everett), ricco e creativo inventore, appassionato della neonata scienza elettrica. Ora, grazie al film “Hysteria”, diretto da Tanya Wexler, questa storia diverrà di pubblico dominio. Continua a leggere “Hysteria”: un film intelligente e divertente

Orientarsi nel disagio emozionale

Hai avuto a che fare con la tua ansia o con quella degli altri? Hai conosciuto gli attacchi di panico o la depressione? Ti stai chiedendo cosa fare perché una persona cara ti ha dettoche sta pensando di farla finita? Ti stai prendendo cura di qualcuno (come amico, parente, ma anche come professionista) e pensi di non farcela più?

Il Dott. Giuseppe Spatola, tra gli autori del volume “Orientarsi in psichiatria” , interverrà sull’argomento

Martedì 25 Ottobre 2011
ore 21.00
presso la Libreria LegoLibri, Via Maria Vittoria 31, Torino

 

(Photo by Jonas Jacobsson on Unsplash)